Frate Umile

Figlio di un legnaiuolo, si formò in un ambito artigianale, nelle botteghe di intagliatori delle Madonie e forse a Palermo.

Il padre Giovan Tommaso Pintorno da Geraci è “maestro di legname”, la madre Antonia Buongiorno appartiene a nobile casato. Il giovane Giovan Francesco cresce in una famiglia numerosissima costituita da 16 figli, la pianificazione di un matrimonio combinato condiziona le sue scelte e trova nella vocazione religiosa la ragione di vita.

Entrò come laico nell’ordine dei Frati minori osservanti riformati nel 1623, prendendo il nome di Umile, ed iniziò un’attività di scultore in legno specializzandosi nei crocefissi policromi.

Nel novembre 1623 il flagello della peste nera imperversa nell’isola in due ondate d’epidemie successive diffuse nel (1624–1626), (1629–1631) e miete numerose vittime. Fu proprio lo scontro con la dura realtà della malattia e della morte a determinare in modo decisivo il grande realismo delle sue sculture.

La presenza di scultori in legno tra i francescani, sia prima che dopo fra’ Umile, indica un’attività di scuola artistica all’interno dell’ordine in cui Giovan Francesco abbia potuto completare la propria preparazione artistica.

La vena artistica sviluppata nella bottega paterna, maturata a Palermo, successivamente consolidata nell’ambito di una produzione permeata dallo stile di artisti a lui territorialmente e ecclesiasticamente noti: i Li Volsi di Nicosia famiglia di scultori statuari, i Ferraro di Giuliana famiglia di grandiosi decoratori a stucco, i Lo Cascio famiglia di intagliatori di Giuliana e Chiusa Sclafani, i Gagini famosissima famiglia di scultori e marmorari rinascimentali della corrente lombardo-ticinese-siciliana, il milanese gesuita Gian Paolo Taurino abile scultore in legno.

La sua biografia risulta piuttosto oscura, anche a causa di una tradizione ricca di aneddoti miracolistici tramandata da scrittori francescani, desiderosi di far apparire la sua opera come frutto di un dono divino.

Realizzò le sue opere vagando per tutta la Sicilia, seguendo le numerose commissioni che gli arrivavano. Negli ultimi anni, forse malato, si fermò a Palermo nel convento di Sant’Antonio dove formò una scuola con numerosi discepoli.

Frate Umile da Petralia è sepolto nella chiesa del convento di Sant’Antonio di Padova o Sant’Antonino di Palermo.